L’evoluzione delle abitudini abitative ha trasformato il concetto di giardino, portandolo ad assumere un ruolo sempre più centrale nella vita domestica. L’era dell’open air culture ha inaugurato una nuova era in cui gli ambienti interni ed esterni si fondono armoniosamente, dando vita a spazi fluidi e senza soluzioni di continuità.
Le tendenze attuali privilegiano la creazione di spazi all’aperto, dove le strutture all’aperto innovative diventano protagoniste, dialogando in modo dinamico con l’architettura e la natura circostante. Tende e pergole rivestono un ruolo fondamentale nell’arredare gli spazi open air, trasformandoli in veri e propri “secondi abitare“, concepiti per ridefinire la quotidianità e integrare la vita all’aria aperta in ogni momento dell’anno.
Le vecchie idee di cortile verde lasciano il posto a nuove interpretazioni, con giardini che si estendono su terrazze e rooftop cittadini, creando un’estensione naturale della casa. Questi luoghi riscrivono le regole, grazie a progettazioni all’avanguardia che combinano estetica sublime e funzionalità.
Ma quali sono i segreti per rivoluzionare gli spazi outdoor di casa?
Per rispondere a questa domanda, abbiamo intervistato Cesare Marzocchi, CEO dello studio Frassinago, esperto nel creare ambientazioni outdoor da sogno.
Secondo Marzocchi, vivere l’outdoor richiede la creazione di spazi protetti e conviviali, come le moderne pergole bioclimatiche, che consentono di estendere l’usabilità della casa e di godere degli spazi all’aperto in ogni stagione. L’architettura outdoor si concretizza nell’utilizzo di strumenti innovativi che permettono di creare un collegamento fluido tra interno ed esterno, anche in assenza di connessioni architettoniche tradizionali.
Per creare spazi fluidi e armoniosi, Marzocchi raccomanda l’uso di materiali naturali e la continuità tra gli ambienti interni ed esterni. L’obiettivo è creare un’estensione naturale della casa, dove la natura rimane un elemento dominante. Utilizzando piante e vegetazione, integrate direttamente nel terreno, si può ridurre al minimo la discontinuità tra gli spazi, creando un ambiente accogliente e protetto, perfetto per vivere all’aria aperta in ogni momento dell’anno.
